L’implementazione da luglio di H7, che elimina l’esenzione dall’IVA, costringe Correos a realizzare un processo a Madrid per il quale non ha capacità.
Il diluvio di pacchi ha fatto collassare il sistema e ha bloccato le consegne per mesi.
Circa 3.000 pacchi destinati alle isole Canarie sono ancora bloccati nel magazzino di Correos a Madrid e sono ancora in attesa del completamento di una procedura da parte di questa azienda pubblica per inviarli alle isole.
Alcuni sono in ritardo fino a quattro mesi.
Fonti di Correos hanno detto ieri che i pacchetti sono stati trattenuti a causa di formalità doganali e stanno aspettando che queste siano risolte.
Diverse fonti consultate sottolineano che spetta a Correos realizzare questa procedura e che i pacchetti non partono per “incapacità logistica” dell’impresa pubblica.
In questa occasione, secondo queste fonti, il problema non ha nulla a che vedere con la fiscalità o le dogane delle Canarie. “È un problema esclusivo di Correos”, insistono.
“Quando a luglio verrà introdotto il nuovo sistema H7, che elimina l’esenzione dall’IVA per gli acquisti fino a 22 euro, Correos dovrà iniziare a fare una procedura doganale che prima non faceva.
L’aumento degli acquisti nei mesi che precedono il Natale ha aumentato il numero di pacchi che arrivano nel centro di Madrid e Correos si trova nell’impossibilità di realizzare questa procedura in modo agile e rapido”, indicano queste fonti.
Fonti vicine all’azienda indicano che da maggio Correos è stata avvertita che doveva adattare il suo sistema informatico ai nuovi requisiti normativi per evitare proprio quello che è successo.
Da questa azienda pubblica, fonti ufficiali assicurano che il problema è quasi risolto e che le decine di migliaia di pacchetti che si sono accumulati alla fine di dicembre a Madrid sono già partiti con alcune eccezioni.
In effetti, sottolineano che Correos invia da qualche tempo circa 20 container all’arcipelago ogni settimana.
“Il problema non è solo un problema generale di Correos. Oltre ai cambiamenti normativi, c’è l’aumento degli acquisti e la rottura della catena di approvvigionamento che colpisce tutto il mondo”, indicano queste fonti.
Sui social network, gli utenti dell’e-commerce chiedono dove sono i loro acquisti e chiedono una soluzione dopo mesi di attesa. Si lamentano della mancanza di risposta da parte delle Poste.
Indignazione tra gli utenti che stanno pensando di fare causa