trapianto-pancreasRecord di trapianti di pancreas a Tenerife

di Ilaria Vitali

L’ospedale universitario di Santa Cruz de Tenerife annuncia di aver raggiunto oltre 100 trapianti di pancreas dal maggio del 2002, un risultato comunicato durante una recente conferenza stampa nella quale si poneva l’attenzione al grande lavoro svolto dall’equipe medica ma soprattutto all’importanza della donazione degli organi.

Il programma di trapianti organi si rende possibile solo grazie alla sinergia tra tutte le strutture ospedaliere canarie e i donatori; del resto la Spagna risulta essere al primo posto per quanto riguarda numero di trapianti e di donatori e, di conseguenza, di vite umane salvate.

Solo un sistema sanitario efficiente e un forte spirito altruista della cittadinanza permettono a molte persone di poter nutrire una speranza di vita, altrimenti compromessa da gravi e letali patologie.

I trapianti di pancreas e di reni nelle isole Canarie sono piuttosto frequenti; in particolare la malattia renale cronica colpisce il 10% della popolazione adulta spagnola e il 20% degli over 60 presenta una qualche forma di malattia legata a pancreas e reni mentre il 30% dei diabetici richiede il trapianto simultaneo di entrambi gli organi.


Solo nel mese di giugno 2016 il 52% dei pazienti sottoposti a trapianti simultanei di reni e pancreas hanno guadagnato, secondo le stime, 18 anni di vita in più rispetto alle aspettative dettate dalle patologie di cui erano affetti.

La tempestività degli interventi è strettamente legata alla disponibilità degli organi e le liste di attesa nelle Canarie pare siano relativamente brevi grazie alla presenza attiva di molti donatori.

Quello dei trapianti è un ambito molto complesso dove agiscono variabili delicate, quali la sensibilità dei cittadini a diventare donatori.

La donazione degli organi è un gesto altruistico di estremo valore morale, considerando che si può donare anche da vivi organi come pelle, rene, pancreas, porzioni di fegato ma anche midollo osseo, staminali, cordone ombelicale, placenta, tessuti e frammenti ossei.

L’esempio di solidarietà fornito dalla Spagna è esemplare in tutta Europa.

In particolare secondo la legge dei trapianti spagnola, in Spagna si è considerati tutti donatori viventi, se non espresso diversamente.

In caso di morte e senza un documento scritto lasciato in precedenza sulle intenzioni al riguardo, la famiglia del defunto può decidere se donare o meno gli organi in quello che viene definito consenso familiare.

Per facilitare le tempistiche di espianto in caso di morte, si possono lasciare infatti disposizioni scritte o aderire gratuitamente a diverse associazioni ottenendo la Tarjeta de Donante de Órganos, un documento che può essere annullato in caso si cambi idea.

Il suo possesso è solo una dichiarazione di intenti che dovrà comunque essere avvallata dalla famiglia, cui spetta la decisione finale.

Siamo tutti potenziali donatori ma, non dimentichiamolo, potremmo essere ugualmente tutti potenziali riceventi, quindi donare è un gesto che fa bene in ogni caso.