di Francesco B.
Tenerife è un’isola tutto sommato armoniosa, con le sue spiagge, le sue città spesso inserite in contesti naturali e con l’imponente Teide a sorvegliare questo angolo di mondo che ancora incanta chi lo visita.
Ma Tenerife sarebbe potuta essere ben diversa da quella odierna, se solo uno dei progetti folli di urbanizzazione che si sono succeduti negli anni fosse stato portato a compimento.
Agli inizi del boom economico la mancanza di consapevolezza ambientale e di leggi garanti dell’equilibrio naturalistico portò ad interventi che deturparono per sempre alcuni degli scenari naturali dell’isola.
Fortunatamente non solo Tenerife ma tutte le isole sono state in grado di frenare la minaccia di una urbanizzazione scellerata voluta da progetti folli e faraonici.
Alcuni di questi progetti vennero attuati, altri fallirono e diversi ancora dormono in attesa di trovare la via per essere realizzati.
Las Cañadas del Teide per esempio conservano per un soffio il loro eccezionale valore scenico e naturale.
Nei primi anni del XX secolo il medico Tomás Zerolo ne chiese la concessione per 10 ettari da adibire a esperimenti sulle coltivazioni di cereali ma a causa di limiti tecnici ed economici il terreno rimase libero.
Ma il suo progetto fu niente confronto a quello di Tomas Mendez, un ingegnere che nel 1912 si era messo in testa di realizzare un’ambiziosa rete ferroviaria intorno all’isola, che passasse addirittura attraverso le pendici del Teide.
L’idea, abbandonata per i costi elevati, avrebbe mutilato per sempre l’attuale Parque, togliendo a Tenerife uno dei luoghi più caratteristici in cambio di rotaie e vagoni.
Non contento Mendez tentò di costruire un radiofaro sul Pico del Teide e un casinò nella zona vicino Maja.
Solo la dichiarazione di Parque Nacional ottenuta nel 1954 dall’area tanto bramata dall’ingegnere pose fine alle continue minacce di deturpazione.
Una delle idee più spettacolari mai presentate a Tenerife fu quella del 1978 da parte di un gruppo di investitori che promosse la realizzazione di un moderno resort che doveva sorgere su di un’isola artificiale di fronte a Bajamar.
Progetto mai partito sia per volontà della comunità canaria che per difficoltà tecniche ed economiche.
Lo stesso sindaco di El Tanque negli anni ’80 ebbe la folle idea di perforare una montagna a San José de los Llanos per realizzare una rete ferroviaria ad uso esclusivo dei turisti che facesse incassare il cabildo. Ma a che prezzo per l’ambiente!
Tra i progetti dormienti, giusto per rammentare che la minaccia dell’eco mostro è sempre dietro l’angolo, c’è quello del Parque Guanche de la Sabina a La Victoria.
Il progetto verte sulla costruzione negli altopiani di La Orotava niente meno che di un circuito da motocross.
Ma il peggio è accaduto a Las Teresitas con un mega parcheggio costruito e poi abbandonato a metà lavoro, che di certo non giova all’ambiente e alla vista.
Tenerife ha del resto un compito difficile, che è quello di mantenere il più possibile inalterati i suoi standard naturalistici e ambientali pur sfruttando la maggiore risorsa di introito che è il turismo.
E forse il vero progetto folle è proprio quello di garantire questa armonia.