NUTRIZIONE MDA PER LA TRANSIZIONE VERSO UN’ALIMENTAZIONE SPECIE-SPECIFICA
(1a parte)
di Silvia Aliprandi
Ormai le SCIENZE dell’anatomia comparata e fisiologia comparata hanno ampiamente dimostrato che la struttura digerente e fisiologica della specie umana NON è “onnivora” ma FRUGIVORA e più esattamente FRUTTIVORA.
L’impostazione MDA è il più grande passo avanti nella storia dell’alimentazione. MDA vuol dire mele rosse a colazione, frutta dolce non acida a SAZIETA’ a pranzo, cena alcalinizzante la sera. Puoi partire dalla fase alimentare in cui sei: vi sarà quindi un MDA onnariano, un MDA vegetariano, un MDA vegano e un MDA fruttariano, la transizione verso l’MDA fruttariano porta al massimo benessere psico-fisico. L’MDA è alla portata di tutti e ritiene fondamentale l’accompagnamento psicologico sostituendo in maniera scalare i cibi tossici a cui siamo abituati con analoghi carpotecnici (da karpos=frutto, tecnica di lavorazione della frutta dolce, grassa, ortaggio) e non impone rinunce. Via via che si avanza nel percorso di DISINTOSSICAZIONE i cibi inadatti saranno sempre meno attraenti e abbandonarli avverrà in modo naturale.
Per chi vuole provare ad iniziare una graduale transizione verso un’alimentazione specie specifica e quindi l’unica garante dello stato di salute ottimale, il primo fondamentale passo è quello di mangiare come prima cosa al risveglio (entro circa un quarto d’ora) e come ultima cosa prima di andare a dormire, una mela rossa con la buccia, meglio se della varietà Stark o al limite Red-Delicious. Se non si riesce da subito con una intera, si inizia da quanta si riesce a mangiarne e si aumenta gradualmente la quantità fino ad arrivare ad una intera, sia la mattina che la sera.
N.B. Il vero carburante per la specie umana è il fitocomplesso del FRUTTOSIO (presente in maggiore quantità nelle mele rosse, in particolare Stark) come ampiamente dimostrato dal primo processo di creazione dell’energia nella specie umana, ovvero la creazione di ATP nella glicolisi. E’ fondamentale evidenziare come ogni trasformazione di glucosio in fruttosio è uno spreco di energia che va moltiplicato per ogni mitocondrio (ogni cellula possiede mediamente 2.000 mitocondri) presente nei 100.000 miliardi di cellule di cui è costituito il corpo umano.
Il secondo passo è quello di iniziare a fare pasti sequenziali partendo dal cibo meno tossico e digeribile e riservando i “cibi” più tossici e di complessa digestione alle ultime portate, secondo la scala di tossicità dei cibi. Quindi si inizia il pasto con della frutta dolce (es. melone), seguito da un mix di frutta ortaggio cruda (per frutta ortaggio si intendono tutti quei vegetali che contengono semi e che quindi sono frutti: pomodori, cetrioli, zucchine, peperoni, melanzane, zucca, ecc), frutta grassa (avocado, olive denocciolate, olio d’oliva denocciolato), foglie di insalata (le cui fibre lunghe sono fondamentali per proteggere lo stomaco dai semi e dagli alimenti lattei e carnei che eventualmente si sceglie di assumere successivamente a seconda della fase alimentare in cui ci si trova (onnariana, vegetariana, vegana), e verdure crude (carote, finocchi). Queste due portate crude sono assai importanti e non devono mai mancare.
Esempio di sequenza:
– Melone
– Mix di pomodori, cetrioli, olive, avocado, foglie di insalata
– Frutta ortaggio/verdure cotte (es. ZUCCHINE e PATATE)
– Eventuali cereali senza glutine e/o legumi (fase vegana)
– Eventuali latticini (fase vegetariana)
– Eventuale altro cibo iper tossico in una prima fase onnariana
Ci si deve abituare gradualmente a consumare i cibi più tossici durante la cena piuttosto che a pranzo e a colazione e a sostituirli in maniera scalare con analoghi meno tossici (es. latte vaccino con latte di soia/riso e poi con frullato di banana e melone invernale; hamburger con burger vegetali, e poi burger carpotecnici fatti con frutta ortaggio e/o platano verde; lasagne classiche con lasagne vegane e poi carpotecniche) passando via via attraverso la fase onnariana, vegetariana, vegana fino a quella fruttariana SOSTENIBILE.
(NdR Cucina alternativa: non tutti possiamo amarla, ma è interessante conoscerla, nella vita non si finisce mai di imparare).