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Nove su dieci dei posti letto in albergo nel sud di Tenerife saranno occupati in luglio e agosto, migliorando i già ottimi dati del 2015 che avevano visto un 87% di occupazione delle camere.
Non dobbiamo comunque dimenticare che questa situazione eccezionalmente favorevole è indubbiamente legata al crollo delle destinazioni tradizionalmente in competizione con l’Arcipelago, che stanno soffrendo a causa del terrorismo, il che ha fatto sì che i turisti preferiscano decisamente i posti più sicuri, ma diamo comunque il giusto merito alla qualità degli alberghi del sud dell’isola.
Il Presidente di Ashotel (la Asociación Hotelera y Extrahotelera de Santa Cruz de Tenerife), Jorge Marichal, spiegando l’impegno del settore per il miglioramento delle strutture, ha colto l’occasione per ricordare al governo l’importanza di migliorare le infrastrutture turistiche pubbliche, il cui piano è fermo da ormai due anni.
Pur non nascondendo una certa inquietudine per gli effetti del “Brexit”, il responsabile dell’associazione albergatori sembra convinto che la sterlina riprenderà comunque quota.
Oltretutto gli inglesi, che rappresentano il 25% del turismo di Tenerife, per adesso non hanno dato adito a pensare a un ridimensionamento degli arrivi, e poi il turismo britannico è un mercato molto fedele e molto soddisfatto delle Canarie.