Di Italiano alle Canarie

Casa dolce casa? Alle Canarie è sempre più amara.

La rincorsa senza freni degli affitti sta divorando oltre metà dello stipendio dei canari, trasformando il diritto a un’abitazione in una corsa a ostacoli sempre più dura. Ogni anno, il peso economico di avere una casa cresce, mentre la possibilità di vivere dignitosamente arretra, rendendo l’affitto una sfida insostenibile per molte famiglie.

Un incremento superiore alla media nazionale e il dato più alto dal 2019

Nel 2024, i cittadini delle Canarie hanno dovuto destinare il 55% del proprio stipendio lordo al pagamento dell’affitto della loro abitazione. Una percentuale ben oltre il 30% raccomandato dagli esperti, e superiore anche alla media nazionale, che si è fermata al 47%, segnando il valore più alto dal 2019.

Lo rileva uno studio elaborato sulla base dei dati del portale immobiliare Fotocasa e degli stipendi medi registrati nelle offerte di lavoro di InfoJobs.

Prezzi in crescita e stipendi insufficienti


Nel 2024 il prezzo medio degli affitti in Spagna ha registrato un aumento annuo del 14%, raggiungendo i 13,29 euro al metro quadrato al mese. Nel frattempo, il salario lordo medio è stato di 27.060 euro annui (2.255 euro lordi in 12 mensilità), secondo i dati di InfoJobs.

In questo contesto, gli spagnoli hanno dovuto destinare in media il 47% del proprio stipendio all’affitto di un’abitazione di 80 metri quadrati, rispetto al 43% richiesto nel 2023.

Le aree più colpite

Le comunità autonome con il maggiore impatto dell’affitto sul reddito sono risultate Madrid (71%), Catalogna (64%), Paesi Baschi (56%), Canarie (55%), Comunità Valenciana (47%), Navarra (41%), Aragona (38%), Andalusia (37%), Asturie (37%), Galizia (36%), Castiglia e León (35%), La Rioja (34%) e Murcia (33%).

A livello provinciale, le aree più colpite sono Barcellona (71%), Madrid (71%), Isole Baleari (61%), Guipúzcoa (59%), Biscaglia (56%), Girona (55%), Valencia (53%), Malaga (49%), Siviglia (45%) e Alicante (43%).

Un cambiamento radicale nel mercato degli affitti

Secondo María Matos, direttrice degli studi e portavoce di Fotocasa, il mercato degli affitti sta vivendo una dinamica allarmante: i canoni crescono a un ritmo nettamente superiore a quello degli stipendi, costringendo le famiglie a sacrificare una parte sempre più rilevante delle proprie entrate. Gli esperti da tempo raccomandano di non oltrepassare una soglia prudenziale per evitare squilibri finanziari, ma la realtà odierna segna uno scollamento profondo da questa linea guida, acuendo i rischi di esclusione abitativa.

L’incremento di quattro punti percentuali in un solo anno evidenzia un cambiamento “radicale” nel mercato degli affitti, aggravando l’inaccessibilità alla casa e rischiando di generare gravi problemi di precarietà abitativa nel lungo periodo.

Salari in lieve ripresa ma potere d’acquisto ancora limitato

InfoJobs ha evidenziato che il salario medio è aumentato del 3,1%, superando la variazione dell’IPC (2,8%). Tuttavia, nonostante questa rivalutazione consenta un lieve recupero del potere d’acquisto, le elevate percentuali d’inflazione degli ultimi anni hanno drasticamente ridotto la capacità finanziaria delle famiglie, ulteriormente penalizzate dall’impennata dei canoni d’affitto.

Una domanda aperta sul futuro dell’abitare

Di fronte a un quadro che si fa sempre più critico, la domanda sorge spontanea: fino a che punto sarà sostenibile per le famiglie continuare a vivere nelle loro città? E quali misure saranno necessarie per invertire una tendenza che rischia di svuotare le comunità e trasformare il diritto alla casa in un privilegio per pochi?