Tuttavia, come accade ovunque, ci sono aspetti che possono renderlo affascinante per chi cerca tranquillità o vuole riscoprire le tradizioni.

Di Italiano alle Canarie

In un recente articolo apparso su un media locale, si afferma che un algoritmo di Intelligenza Artificiale ha stilato una classifica piuttosto controversa: tra tutti i comuni dell’arcipelago canario, ce n’è uno che spicca – negativamente – come il meno adatto alla vita quotidiana. A pesare sul giudizio sono fattori concreti che incidono sulla qualità della vita, come l’accessibilità, la connettività e le opportunità lavorative. Eppure, non mancano gli elementi di richiamo, specie per chi è alla ricerca di un ritmo di vita più lento, immerso nella natura e nelle tradizioni locali.

La valutazione dell’IA si è basata su dati – l’algoritmo, infatti, non ha mai “visitato” le Canarie – e ha indicato La Aldea de San Nicolás, nel versante occidentale di Gran Canaria, come il comune meno vivibile delle isole.

Una “sentenza” che, come sempre, dipende dallo sguardo con cui si osserva un luogo. Tuttavia, il riferimento generico all’“Intelligenza Artificiale” solleva interrogativi: quale IA ha elaborato questo giudizio? Su quali dati si è basata? Con quale metodo sono stati pesati i parametri? In assenza di queste informazioni, il lettore è lasciato senza strumenti per valutare l’affidabilità del risultato.

Un altro aspetto fondamentale da considerare è che un algoritmo può stabilire distanze, calcolare percentuali di disoccupazione, classificare la copertura internet o la disponibilità di servizi, ma non può percepire l’atmosfera di un tramonto in montagna, il silenzio rassicurante di una natura incontaminata o la vitalità di una festa di quartiere.


L’esperienza umana resta fuori portata per l’IA: la sua “valutazione” è una sintesi di indicatori oggettivi, non un giudizio complessivo sulla vivibilità. In questo senso, La Aldea de San Nicolás potrebbe essere classificata come “il peggiore comune” secondo i numeri, ma apparire come un autentico rifugio per chi cerca semplicità, silenzio e legami profondi con la natura e la cultura.

Detto questo, vale comunque la pena esaminare ciò che l’IA ha elencato. Per chi conosce bene La Aldea de San Nicolás – come chi scrive – alcune osservazioni risultano effettivamente condivisibili. Tuttavia, non possono rappresentare il sentimento umano, che si nutre di percezioni soggettive, vissuti personali e sensibilità individuali.

La qualità della vita non si misura solo in numeri: si percepisce nel quotidiano, nei silenzi, nei volti, nei legami. Ed è lì che l’algoritmo non può arrivare.

Un isolamento geografico ancora presente

Il primo punto critico individuato è l’isolamento. La Aldea de San Nicolás è circondata da una geografia aspra e difficile, e sebbene la strada principale sia stata migliorata negli ultimi anni, raggiungere la capitale o il centro dell’isola può richiedere ancora più di un’ora e mezza. Una condizione che complica gli spostamenti quotidiani per lavoro, studio o necessità familiari.

Poche opportunità di lavoro

Il tessuto economico locale si regge su agricoltura e turismo rurale, ma mancano industrie e impieghi qualificati. Secondo la stessa IA, il tasso di disoccupazione è elevato, soprattutto tra i giovani, che spesso si vedono costretti a emigrare verso centri urbani più grandi per cercare opportunità di crescita. Un limite evidente per chi ha un titolo di studio avanzato e aspira a una carriera.

Servizi essenziali limitati

Anche sul fronte dei servizi, La Aldea presenta carenze. Pur disponendo di un centro sanitario, per visite specialistiche è necessario spostarsi altrove. Lo stesso vale per l’istruzione: mancano scuole superiori complete e università nelle vicinanze, il che rappresenta un ostacolo per le famiglie e i giovani del posto.

Connessione digitale debole

La copertura di rete e internet è un’altra nota dolente. Malgrado i recenti miglioramenti, persistono zone con segnale instabile o assente, un problema rilevante in un’epoca in cui il telelavoro e la formazione online sono sempre più diffusi e necessari.

Tra paesaggi incontaminati e tradizioni vive

Eppure, La Aldea de San Nicolás offre un valore inestimabile per chi cerca contatto con la natura e un’esistenza lontana dal caos urbano. Le spiagge solitarie, come quella di Güi Güi, i sentieri tra le montagne e l’atmosfera serena del paese rappresentano un rifugio ideale per chi vuole staccare la spina.

Non mancano nemmeno le attrazioni culturali: l’architettura tradizionale, il Museo Vivo e le usanze ancora praticate testimoniano un forte legame con le radici canarie, rendendo il luogo interessante anche per i turisti attenti alla storia locale.

Un paese che divide le opinioni

In conclusione, La Aldea de San Nicolás si trova al centro di un paradosso: da un lato, la sua posizione isolata, la scarsa connettività e le limitate prospettive lavorative la rendono poco attrattiva per chi cerca comfort e dinamismo. Dall’altro, la sua autenticità, la bellezza del paesaggio e la forza delle tradizioni la rendono speciale per chi desidera pace e semplicità.

Dipende tutto da cosa si cerca: per alcuni, è il posto peggiore dove vivere; per altri, un piccolo paradiso nascosto. Ma su questo, nessuna IA potrà mai avere l’ultima parola.