Un aumento salariale del 9% e un premio di 650 euro scongiurano la protesta

Di Italiano alle Canarie

Le organizzazioni imprenditoriali e i sindacati hanno raggiunto un accordo che prevede significativi miglioramenti retributivi, garantendo allo stesso tempo “stabilità occupazionale, sicurezza nei posti di lavoro e sostenibilità per le imprese”.

Vista così, sembra una vittoria. Ma vediamo un po’ più nel dettaglio:

Il settore turistico della provincia di Las Palmas ha evitato uno sciopero annunciato come “storico” per i giorni del Giovedì e Venerdì Santo, grazie a un’intesa raggiunta tra imprenditori del settore e sindacati. Il patto prevede, tra le altre misure, un premio straordinario di 650 euro da erogare nel mese di maggio e un aumento salariale del 9% nell’arco di dodici mesi.

La Federación de Empresarios de Hostelería y Turismo de Las Palmas (FEHT), insieme ad Asofuer (Fuerteventura), la Federación Turística de Lanzarote (FTL) e Asolan (Lanzarote), hanno sottoscritto l’intesa con i sindacati Comisiones Obreras (CCOO) e Unión General de Trabajadores (UGT). Nell’accordo si riconoscono “miglioramenti sostanziali nelle retribuzioni”, con l’impegno a garantire al contempo “stabilità e sicurezza nel posti di lavoro e sostenibilità economica delle imprese”.


Il costo stimato dell’intesa supera i 100 milioni di euro solo per quest’anno nella provincia, destinati interamente a incrementi salariali e contributi sociali. La parte datoriale ha sottolineato che questa misura riflette il proprio impegno per la pace sociale e la disponibilità al dialogo mostrata durante l’intero processo negoziale.

Principali misure concordate

Tra i punti chiave dell’accordo figurano:

Un premio straordinario e non consolidabile di 650 euro, legato alla presenza e alla produttività, da erogare con la busta paga di maggio 2025, proporzionalmente al periodo lavorato tra aprile 2024 e aprile 2025. Il settore della ristorazione è escluso da questo beneficio (una fetta importante esclusa).

Un aumento salariale del 5% a partire da aprile 2025, frutto di un incremento aggiuntivo del 2,75% che si somma al 2,25% già previsto dal contratto collettivo in vigore.

Un ulteriore aumento del 4% nel 2026, da includere nel prossimo contratto collettivo 2026-2029.

Considerando il contesto economico attuale, caratterizzato da inflazione persistente, instabilità geopolitica e incertezza nei bilanci pubblici e privati, non è irragionevole dubitare della reale fattibilità di questo aumento.

La volontà politica potrebbe esserci, ma senza un impegno preciso e fondi vincolati a bilancio, c’è il rischio concreto che l’incremento venga rinviato, ridotto o addirittura cancellato in sede di negoziazione. È quindi fondamentale che i sindacati vigilino attentamente sull’evolversi della situazione finanziaria e normativa da qui al 2026.

Non sarebbe la prima volta che promesse salariali future vengano ridimensionate o posticipate a fronte di congiunture sfavorevoli. Inoltre, il fatto che questo incremento sia legato a un contratto collettivo ancora da negoziare rende l’impegno meno vincolante e più vulnerabile a ricalcoli o priorità diverse che potrebbero emergere.

Intesa vicina alle richieste sindacali

Il presidente della FEHT ha anticipato che il prossimo contratto collettivo includerà misure specifiche per il personale delle pulizie, come i letti sollevabili e la riduzione dei turni spezzati.

Da parte sindacale, il vicesegretario generale della UGT, Francisco González, ha dichiarato che l’intesa “risponde pienamente” alle richieste presentate. Borja Suárez, segretario generale della Federación de Servicios de CCOO Canarias, ha definito l’accordo “positivo” e ha annunciato che sarà ratificato ufficialmente alla presenza della consigliera regionale per il Turismo e il Lavoro, Jéssica de León.

Scongiurato uno sciopero ad alto impatto

Il preaccordo, ratificato dopo settimane di trattative, ha permesso di evitare uno sciopero che avrebbe potuto paralizzare il settore durante una Settimana Santa con un tasso di occupazione superiore all’80% nelle isole.

Secondo i sindacati convocanti — CCOO, UGT e i membri della Mesa Sindical de la Hostelería (SBC, FSOC, Intersindical Canaria e USO) — l’adesione prevista era molto alta, in particolare nei reparti chiave come la pulizia camere e le cucine. Non erano previsti servizi minimi, in quanto l’attività non è considerata essenziale.

Per il momento, tutti felici e contenti. Ma le ombre su questo accordo non mancano: solo il tempo dirà se le promesse saranno mantenute o se si presenteranno ostacoli, soprattutto riguardo all’aumento del 4% previsto per il 2026, che resta sospeso tra buona volontà e reali possibilità di bilancio.