Le Canarie vengono spesso descritte come un paradiso di tranquillità e sicurezza, un’oasi lontana dai problemi di criminalità che affliggono molte altre zone d’Europa.
Tuttavia, la realtà dei fatti racconta una storia più complessa e sfaccettata.
Se da un lato le isole mantengono un livello di sicurezza generale più alto rispetto a molte metropoli, dall’altro episodi di criminalità e degrado sociale stanno diventando più frequenti e preoccupanti.
La homepage di Noticiasfuerteventura.com di oggi 10 marzo, evidenzia un susseguirsi di episodi che mettono in discussione la percezione di assoluta sicurezza nell’arcipelago: accoltellamenti con tentativo di rapina, arresti per tentato omicidio, traffico di droga.
Seppur non paragonabili alle drammatiche situazioni di criminalità organizzata di alcune metropoli europee o internazionali, questi eventi mostrano come anche nelle Canarie la delinquenza sia una realtà in crescita e non più trascurabile.
La presenza di bande criminali, piccoli gruppi dediti allo spaccio e l’aumento di episodi di violenza legati all’abuso di alcol e droga sono segnali di un cambiamento che non può essere ignorato.
La percezione contro la realtà
Molti residenti e turisti sostengono di sentirsi al sicuro sulle isole, e in effetti, rispetto a città come Madrid, Barcellona o persino alcuni centri italiani, il livello di violenza e microcriminalità resta inferiore.
Tuttavia, i dati e i fatti di cronaca indicano che i reati non sono eventi isolati e che, anzi, stanno aumentando in maniera costante.
Anche i dati ufficiali del Ministero degli Interni spagnolo confermano questa tendenza, registrando un incremento dei reati, in particolare furti, aggressioni e traffico di stupefacenti, nelle principali isole dell’arcipelago.
Le statistiche mostrano che, rispetto agli anni precedenti, il numero di denunce è in crescita, segnalando una realtà che non può più essere ignorata.
Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle città più grandi come Las Palmas e Santa Cruz de Tenerife, ma anche nei centri più piccoli la criminalità sta facendo sentire la sua presenza.
Il traffico di droga, per esempio, non è un fenomeno marginale: le Canarie, per la loro posizione strategica tra Europa, Africa e America Latina, sono un crocevia ideale per il commercio di stupefacenti.
Questo aspetto ha reso l’arcipelago un punto d’approdo per le organizzazioni criminali che utilizzano le isole come base logistica per lo smistamento di droga verso la Spagna continentale e altri paesi europei.
E dove c’è droga, spesso si sviluppano altre forme di criminalità, tra cui furti, rapine e violenze, che creano un circolo vizioso difficile da spezzare.
Cosa sta cambiando?
Uno dei fattori che sta contribuendo all’aumento della delinquenza è la crescita demografica ed economica delle isole.
Più persone, più turismo, più movimenti di denaro: questi elementi attraggono inevitabilmente anche chi cerca di sfruttare il sistema per fini illeciti.
Inoltre, la crisi economica post-pandemia ha lasciato molte persone in difficoltà, alimentando attività illegali come il piccolo spaccio e i furti.
A questo si aggiunge un altro fenomeno: la migrazione irregolare.
Le Canarie sono una delle principali porte d’ingresso in Europa per migliaia di migranti provenienti dall’Africa occidentale.
Sebbene la stragrande maggioranza di loro cerchi solo una vita migliore, alcuni finiscono per essere coinvolti in attività criminali, spesso come manovalanza per gruppi più strutturati.
La mancanza di opportunità lavorative e di un adeguato sistema di integrazione contribuisce a rendere più vulnerabili alcune fasce della popolazione.
Non siamo in Messico, ma…
Affermare che le Canarie siano completamente sicure è dunque un’affermazione a metà tra il vero e il falso.
Certo, non siamo in Messico, dove i cartelli della droga controllano intere regioni, o nel Bronx di qualche decennio fa, ma negare che la situazione stia cambiando sarebbe da ingenui.
La crescita della criminalità è un dato di fatto.
Per affrontare il problema, è necessario un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine e una strategia di prevenzione che non si limiti a reprimere i reati ma che intervenga anche sulle cause sociali della criminalità.
Solo così si potrà mantenere il delicato equilibrio tra la reale sicurezza delle Canarie e la percezione che si ha di esse come un paradiso esente da problemi.
Inoltre, è fondamentale che si sviluppino politiche di inclusione sociale e che si investa in programmi di recupero per i giovani a rischio, affinando anche le strategie di sorveglianza nei punti più sensibili, come le zone turistiche e le aree portuali.
L’obiettivo non è diffondere allarmismo, ma riconoscere che la realtà sta cambiando e che le Canarie non sono più quell’angolo incontaminato di pace che molti ancora descrivono.
Di Italiano alle Canarie