Il Barranco de las Vacas ha guadagnato fama grazie alla sua somiglianza con l’imponente Antelope Canyon negli Stati Uniti.

Questo piccolo gioiello naturale, situato nel cuore dell’isola di Gran Canaria, è una delle attrazioni meno conosciute ma più affascinanti per gli amanti della natura e della fotografia.

In un tratto specifico, la natura ha scolpito i cosiddetti “tufi colorati”, formazioni rocciose modellate dall’acqua che testimoniano l’enorme flusso idrico che l’isola aveva in passato. Queste formazioni, caratterizzate da striature cromatiche che vanno dal rosso al giallo ocra, creano un paesaggio surreale che contrasta nettamente con la realtà attuale, caratterizzata da una minore presenza d’acqua.

Ubicazione:
Il Barranco de las Vacas si trova tra le località di Agüimes e Temisas, due pittoreschi paesini situati nel sud-est dell’isola di Gran Canaria.

Questi villaggi meritano una visita, in particolare Agüimes, con il suo centro storico ben conservato, le sue case colorate e la maestosa Chiesa di San Sebastián.

Temisas, invece, è noto per il suo paesaggio montano e per uno dei cieli più limpidi dell’isola, ideale per l’osservazione astronomica.


Come arrivare:
Per raggiungere i tufi colorati, non è consigliabile affidarsi a Google Maps per una navigazione generica.

La soluzione migliore è inserire direttamente “accesso al Barranco de las Vacas” su Google Maps per ottenere indicazioni precise.

In alternativa, si può arrivare seguendo la strada GC-550, che attraversa un paesaggio suggestivo ricco di curve e scorci mozzafiato.

Il punto di accesso si trova sotto il cosiddetto “Ponte Vecchio del Barranco de las Vacas”, dopo aver percorso un breve sentiero che inizia al chilometro 14 della strada GC-550.

Il tragitto a piedi non dura più di cinque minuti, ma il sentiero può risultare scivoloso in alcuni tratti, soprattutto dopo la pioggia.

Per questo motivo, si consiglia di indossare scarpe comode e con una buona presa.

Per quanto riguarda il parcheggio, la situazione è complessa poiché non esistono aree designate.

Durante l’estate, molte auto vengono parcheggiate lungo la strada, creando problemi di sicurezza e di transito.

Inoltre, nei periodi di bassa stagione, è opportuno evitare di lasciare oggetti di valore in vista nei veicoli, poiché si sono verificati furti nella zona.

Il fascino della luce:
L’effetto della luce solare diretta, soprattutto nelle prime ore del giorno e al tramonto, esalta i colori delle pareti rocciose, offrendo opportunità fotografiche eccezionali.

Il canyon assume sfumature diverse a seconda della posizione del sole, regalando ai visitatori un vero spettacolo naturale.

Nei dintorni si trovano grotte che un tempo erano abitate dagli antichi aborigeni delle Canarie, i primi abitanti dell’isola prima dell’arrivo dei conquistadores.

Queste grotte, scavate nella roccia, erano utilizzate sia come abitazioni sia come rifugi per il bestiame. Alcune di esse sono ancora visibili lungo il sentiero.

Periodo migliore per visitare il Barranco de las Vacas:
L’estate non è la stagione ideale per visitare il Barranco.

In questo periodo, l’assenza di piogge rende il terreno argilloso secco e polveroso, con il vento che solleva la polvere e la diffonde ovunque.

Inoltre, la mancanza d’acqua impedisce la formazione delle caratteristiche striature colorate e il paesaggio appare arido e spoglio.

La primavera e l’autunno sono i momenti migliori per visitare il sito, poiché le temperature sono più miti e la vegetazione circostante è più rigogliosa.

L’inverno può essere un’ottima opzione per chi vuole evitare la folla, ma le piogge potrebbero rendere il percorso fangoso.

Abbinare la visita con Guayadeque:
Chi visita il Barranco de las Vacas può proseguire l’escursione esplorando il vicino Barranco de Guayadeque, una delle gole più lunghe delle Isole Canarie.

Questo canyon è una delle meraviglie naturali più sorprendenti di Gran Canaria e offre una varietà di sentieri escursionistici immersi nella natura.

Guayadeque si distingue per il suo verde intenso e per la presenza di numerose case rupestri.

La gola, lunga 15 chilometri, offre un paesaggio affascinante con pendii ripidi ricoperti di vegetazione autoctona e un percorso tortuoso che trasmette la sensazione di trovarsi in un luogo da sogno.

Le grotte naturali di Guayadeque sono state adattate ad abitazioni private, agriturismi e ristoranti.

Tra questi, spicca il ristorante Tagoror, situato in una grotta scavata nella roccia, dove è possibile gustare piatti tipici delle Canarie e carne alla griglia, rendendo l’esperienza ancora più autentica e memorabile.

Qui si possono assaporare specialità locali come le papas arrugadas con mojo, il queso asado (formaggio alla griglia con miele di palma) e il gofio escaldado, un piatto tradizionale a base di farina di cereali tostati.

Se si ha più tempo a disposizione, vale la pena visitare anche il piccolo centro espositivo di Guayadeque, dove è possibile conoscere meglio la storia e la cultura degli antichi abitanti della zona.

Inoltre, per gli appassionati di trekking, esistono diversi percorsi che si snodano lungo la gola e che offrono viste panoramiche spettacolari.

Il Barranco de las Vacas e Guayadeque rappresentano due gioielli nascosti di Gran Canaria, perfetti per chi desidera scoprire il lato più autentico e selvaggio dell’isola, lontano dalle rotte turistiche più battute.

Di Italiano alle Canarie