Insediamento di baraccopoli nel barranco di Arguineguín, Gran Canaria.

Turismo e Ricchezza: un Equilibrio Mancante.

Nella foto: Insediamento di baraccopoli nel barranco di Arguineguín, Gran Canaria.

L’idea che il turismo porti automaticamente ricchezza alla popolazione locale non si applica pienamente alle Canarie.

Nonostante il grande afflusso di visitatori e il peso del settore turistico nell’economia, una parte significativa della popolazione continua a vivere in condizioni di difficoltà economica. I dati recenti mostrano come, pur con un lieve miglioramento, il rischio di povertà ed esclusione sociale resti elevato.

La povertà cala alle Canarie, ma il 31,2% della popolazione è a rischio di esclusione

Le isole sono la comunità con il maggior numero di persone che soffrono di gravi privazioni, pari al 10,8%. Andare in vacanza per una settimana è fuori dalla portata del 45,3% dei canari.


La povertà alle Canarie è leggermente diminuita durante il 2023, secondo i dati dell’Indagine sulle Condizioni di Vita diffusa dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE).

Così, all’inizio del 2024, il 31,2% della popolazione canaria si trovava a rischio di povertà o esclusione sociale, rispetto al 33,8% che si trovava in questa situazione all’inizio del 2023.

Questo lieve miglioramento ha permesso alle isole di passare dal secondo al quinto posto nella classifica delle comunità con maggiori difficoltà economiche, dietro l’Andalusia (35,6%), la Castiglia-La Mancia (34,2%) e l’Estremadura e la Murcia, entrambe con il 32,4% della popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale.

Nonostante il miglioramento, la disuguaglianza sociale nelle Canarie persiste e, in alcuni casi, è in aumento.

Ciò indica che le attuali politiche pubbliche potrebbero non essere sufficienti per colmare il divario tra ricchi e poveri.

Infatti, le Canarie restano la comunità con il maggior numero di persone che soffrono di gravi privazioni.

In particolare, il 10,8% dei residenti nelle isole affronta difficoltà economiche che si traducono in gravi carenze materiali e sociali, un valore che è diminuito solo di due decimi rispetto al 2022, quando si attestava all’11%.

Un aspetto positivo riguarda la bassa intensità lavorativa, che nel 2022 colpiva il 14,3% della popolazione canaria e che ora si è ridotto al 10,4%.

Il reddito medio per persona nelle isole è aumentato di 1.195 euro, pari al 9,8%, passando dai 12.177 euro del 2022 ai 13.372 euro dell’ultimo anno analizzato.

Tuttavia, questo incremento risulta insufficiente rispetto all’aumento del costo della vita e degli affitti, che continuano a pesare gravemente sui bilanci familiari.

Il reddito medio della popolazione delle Canarie rimane il quinto più basso del Paese, inferiore di 1.435 euro rispetto alla media nazionale, rendendo la crescita economica percepita una semplice illusione per molte famiglie.

Un altro dato rilevante è che le Canarie sono la regione con la maggiore disuguaglianza nella distribuzione del reddito, insieme alla Comunità Valenciana.

Difficoltà economiche diffuse

Quasi la metà della popolazione dell’arcipelago, il 48,9%, non è in grado di affrontare spese impreviste. Questa percentuale è diminuita di quattro punti rispetto all’indagine del 2022.

Tuttavia, le Canarie restano la comunità con il maggior numero di persone in questa situazione, seguite dall’Andalusia, dove il 44,4% della popolazione non può sostenere spese impreviste.

I canari sono anche gli spagnoli con minori possibilità di viaggiare per piacere.

Il 45,3% della popolazione canaria non può permettersi di andare in vacanza almeno una settimana all’anno, rendendo l’arcipelago la regione con il maggior numero di persone che rinunciano a questo tipo di svago.

Inoltre, questo indicatore è peggiorato nell’ultima rilevazione dell’indagine, dato che nel 2022 il 42,2% degli isolani non poteva permetterselo.

I canari sono anche gli spagnoli che più spesso devono rinunciare a incontrarsi con amici o familiari per un pasto o un drink almeno una volta al mese, a causa di difficoltà economiche.

In particolare, il 14,5% della popolazione sopra i 16 anni rinuncia a questi incontri, rispetto all’11,8% del 2022.

Le isole sono inoltre in testa per quanto riguarda la percentuale di persone che non possono permettersi di spendere una piccola somma di denaro per se stesse: il 20,4% della popolazione rinuncia a questo tipo di spesa personale.

Nonostante i progressi registrati nel 2023, le Canarie restano una delle regioni con il più alto tasso di povertà ed esclusione sociale in Spagna.

Il turismo continua a generare grandi entrate, ma i suoi benefici non si distribuiscono equamente tra la popolazione. Le disuguaglianze persistono e molti cittadini canari affrontano difficoltà quotidiane che vanno oltre le statistiche economiche, incidendo sulla qualità della vita e sulle opportunità di crescita sociale ed economica.

Come si evince da questi dati, nulla di sostanziale è cambiato: le Canarie erano e restano una comunità povera e lo saranno fino a quando non avverrà un cambiamento strutturale e sistematico.

L’assenza di strategie incisive per ridurre le disuguaglianze e il reiterato fallimento delle politiche economiche precedenti rendono improbabile questa inversione di tendenza, lasciando l’arcipelago in una condizione di povertà cronica e sempre più radicata.

Di Italiano alle Canarie