Da qualche giorno è iniziato il Carnevale di Las Palmas e, anche nelle altre isole, le attività carnevalesche sono già iniziate o stanno per prendere il via.

Quindi, passate le festività natalizie, nelle Canarie l’attenzione si sposta rapidamente sul Carnevale, uno degli eventi più sentiti dell’arcipelago.

Dai piccoli paesi alle città più grandi, l’atmosfera si accende con musica, sfilate di costumi sgargianti, concerti di bande ed esibizioni delle celebri “murgas”.

Un tripudio di festa e vitalità che si esprime anche attraverso la gastronomia, con una forte tradizione dolciaria legata a questo periodo dell’anno.

La passione per i dolci nelle Canarie affonda le radici nella storia economica e culturale delle isole, influenzata dalla coltivazione della canna da zucchero e dall’abbondanza di frutta nelle zone montuose.

Un tempo, era consuetudine mascherarsi e visitare amici e vicini, accolti con dolci tipici preparati con ingredienti semplici e naturali: mandorle, miele, frutta e farina di mais.


Questi dolci non erano solo una golosità, ma rappresentavano un momento di convivialità prima dell’inizio della Quaresima, periodo di astinenza e riflessione.

I dolci della tradizione

Tra i protagonisti della pasticceria carnevalesca canaria spiccano i “buñuelos”, frittelle soffici e leggere, spolverate di zucchero a velo e spesso farcite con crema pasticcera o marmellata.

Le loro origini risalgono alla tradizione araba, ma fu un fornaio di Malaga, nel 1090, a perfezionarle per il re di Siviglia, utilizzando solo acqua e farina prima della frittura.

Altro dolce iconico di Gran Canaria sono le tortillas o tortas, semplici e deliziose, simbolo di allegria e ospitalità. La loro preparazione risale a oltre sessant’anni fa e un tempo venivano offerte ancora calde ai visitatori mascherati che bussavano alle porte durante i festeggiamenti.

Spostandosi sull’isola di El Hierro, si trovano le “quesadillas”, specialità a base di formaggio bianco tenero. La loro ricetta è tramandata dalla famiglia fondatrice della fabbrica Adrián Gutiérrez e Hijas di Valverde, attiva dal 1900 e ancora oggi impegnata nella produzione artigianale di queste prelibatezze, cotte rigorosamente in forno a legna.

Infine, un dolce semplice ma dal fascino millenario: le “torrijas”.

Preparato con pane raffermo, latte e miele, questo dessert affonda le sue radici nel I secolo d.C., quando il gastronomo romano Marco Gavio Apicio le menzionò nel suo celebre trattato “De re coquinaria”.

Nel XVI secolo furono le monache andaluse a mantenerne viva la tradizione, trasformandole in un piatto tipico del periodo che va dal Carnevale alla Settimana Santa.

Un viaggio nel gusto tra storia e tradizione

Il Carnevale canario non è solo un’esplosione di colori e musica, ma anche un’opportunità per scoprire i sapori autentici di una terra ricca di influenze culturali.

Dall’eredità araba e romana alle tradizioni contadine e conventuali, ogni dolce racconta una storia che attraversa i secoli.

Gustarli, sempre con moderazione, significa immergersi in un’esperienza sensoriale che unisce passato e presente in un tripudio di dolcezza.

Di Italiano alle Canarie