L’affitto di una stanza rappresenta il 40% dello stipendio dei giovani nelle capitali canarie
Il co-living, tanto di moda e reclamizzato come una soluzione per socializzare, soprattutto tra i giovani, e per strizzare l’occhio al risparmio, sembra fallire almeno a livello finanziario. I numeri dell’Osservatorio dell’Emancipazione del Consiglio della Gioventù riferiti al primo semestre del 2024 rivelano che questa formula non è riuscita a garantire un reale sollievo economico.
Nonostante la promessa di un modello abitativo più accessibile, i costi rimangono proibitivi per molti e rappresentano una quota significativa del reddito giovanile, contribuendo a un quadro di forte precarietà.
Affittare una stanza a Las Palmas de Gran Canaria e Santa Cruz de Tenerife richiede più del 40% dello stipendio medio dei giovani, secondo i dati dell’Osservatorio dell’Emancipazione del Consiglio della Gioventù riferiti al primo semestre del 2024.
Queste due città condividono questa realtà con altre come Palma di Maiorca, Malaga, Barcellona, Valencia e San Sebastián, dove la media nazionale si attesta al 35,8% dello stipendio e il costo medio di una stanza è di 375 euro al mese.
La situazione è aggravata dal fatto che le Canarie presentano i salari medi più bassi per i giovani in Spagna: 834,21 euro netti al mese, rispetto ai 1.284,92 euro di Madrid, dove gli stipendi sono i più alti.
Casa di famiglia
L’ultimo rapporto dell’Osservatorio dell’Emancipazione rivela che solo il 14,8% dei giovani spagnoli vive al di fuori della casa familiare, la percentuale più bassa mai registrata dal 2006, anno in cui si è iniziato a monitorare l’emancipazione.
Questo nonostante l’aumento degli stipendi e un leggero miglioramento dei dati sulla disoccupazione giovanile.
Tuttavia, il forte aumento degli affitti resta un ostacolo insormontabile.
I dati del primo semestre del 2024 indicano che un giovane dovrebbe destinare tutto il proprio stipendio per pagare l’affitto di un appartamento da solo, senza riuscire comunque a coprire le spese.
Sovraindebitamento
Lo stipendio medio dei giovani si attesta a 1.048 euro al mese, mentre l’affitto medio raggiunge i 1.072 euro, il più alto mai registrato. Mancano quindi 24 euro per coprire il costo dell’abitazione, senza contare le spese per i servizi e il cibo.
In questo contesto, il 70,5% delle famiglie di giovani è sovraindebitato, cioè destina oltre il 40% del reddito totale al pagamento dell’affitto. “Il rapporto evidenzia non solo che ci sono meno giovani emancipati rispetto a un anno fa, ma anche che la maggior parte di loro vive in condizioni molto precarie”, ha spiegato Javier Muñoz, responsabile dell’area socioeconomica del Consiglio della Gioventù.
Dati peggiori
La presidente del Consiglio della Gioventù, Andrea González, ha lamentato che il primo semestre del 2024 registra i dati peggiori sull’emancipazione giovanile della storia, rispetto al massimo raggiunto nel 2008, quando il 26% dei giovani viveva fuori dalla casa familiare.
Calo dell’emancipazione: 62.458 giovani in meno rispetto all’anno precedente
Il primo semestre del 2024 ha visto un calo dell’emancipazione, con il passaggio dal 16,3% al 14,8% dei giovani residenti in Spagna che vivono fuori dalla casa familiare, pari a 62.458 giovani in meno rispetto all’anno precedente.
Il rapporto evidenzia che quasi tre giovani lavoratori su quattro continuano a vivere con le loro famiglie.
La povertà colpisce i giovani
Tre giovani su dieci in Spagna si trovano a rischio di povertà o esclusione sociale. Inoltre, il 22,8% dei giovani occupati risulta comunque povero, dimostrando che avere un lavoro non è garanzia di stabilità economica.
Anche affittando una stanza invece di un appartamento, i giovani devono destinare più del 30% del loro stipendio all’alloggio, superando la raccomandazione degli organismi internazionali di non oltrepassare questa soglia.
Dal 2008, gli stipendi dei giovani sono aumentati del 10,8%, mentre gli affitti sono saliti del 54%.
Grandi differenze tra comunità
L’Osservatorio evidenzia notevoli differenze tra le regioni: in Asturias, il 17% dei giovani vive fuori dalla casa familiare, mentre in Castilla-La Mancha il dato scende all’11,2%. Analoghe disparità si trovano nei tassi di disoccupazione: nella Comunità di Madrid il tasso è del 13,9%, mentre in regioni come Andalusia ed Estremadura è più del doppio.
Tra le proposte avanzate figurano l’aumento del salario minimo, un bonus affitto giovane efficace e una revisione del Reddito Minimo Vitale per includere i giovani vulnerabili.
Una crisi senza soluzioni all’orizzonte
I dati forniti dall’Osservatorio dell’Emancipazione delineano un quadro drammatico. Al momento non si intravedono soluzioni concrete per migliorare la situazione, e la sensazione diffusa è che nessuno voglia davvero mettere un punto fermo a questo inarrestabile aumento degli affitti in Spagna.
Allo stesso tempo, non si registrano sforzi significativi per innalzare il potere d’acquisto dei giovani, attraverso salari più alti o agevolazioni adeguate. La combinazione di affitti in continuo aumento e stipendi stagnanti contribuisce a perpetuare una situazione di precarietà cronica per le nuove generazioni.
Di Italiano alle canarie