Le Canarie si riscaldano con il sole mentre in Europa si affronta la crisi e l’aumento delle bollette.
L’interruzione del transito di gas russo: un evento di grande impatto.
La decisione dell’Ucraina di interrompere il transito di gas russo verso l’Europa a partire dal 1° gennaio rappresenta un evento di grande impatto sul mercato energetico europeo.
Con questa mossa, l’Ucraina rinuncia a circa 800 milioni di euro annui derivanti dai diritti di transito, mentre la Russia perderà un fatturato complessivo stimato in 5 miliardi di euro all’anno per le mancate vendite in Europa.
Tuttavia, le ripercussioni di questa scelta si faranno sentire soprattutto sui paesi europei, in particolare Austria, Ungheria e Slovacchia, che dipendono in misura rilevante dal gas russo.
Conseguenze per l’Europa e aumento dei prezzi del gas
L’impatto complessivo si rifletterà inevitabilmente su tutto il continente, con un aumento generalizzato dei prezzi del gas, come già preannunciato. In Italia, ad esempio, si parla di rincari significativi sulle bollette, aggravando ulteriormente il peso per famiglie e imprese.
A ciò si aggiunge il ruolo del gas naturale liquefatto (LNG) americano, disponibile come alternativa ma a costi decisamente più elevati: il prezzo è infatti triplicato rispetto a quello del gas trasportato tramite gasdotti.
Quindi, pensate che meraviglia!
Tutta l’Europa si prodiga per mandare all’Ucraina (nostra figlia adottiva, che non fa parte né della NATO né della UE) aiuti economici per sostenere la sua guerra, ma quando si tratta di fare un piacere agli americani, Zelensky ci volta le spalle e ci manda i saluti del famoso uccello padulo.
E, come ciliegina sulla torta, ricordiamo che nel mondo ci sono attualmente ben 56 guerre, ma nessuno si strappa i capelli per loro, né tantomeno la nostra cara UE o le piazze, un tempo affollate e rumorose, ora stranamente silenziose.
La complessità geopolitica e il ruolo dell’UE
Questa situazione evidenzia la complessità geopolitica legata al conflitto tra Russia e Ucraina e la fragilità del sistema energetico europeo, che si trova a fare i conti con le sue dipendenze e le sue scelte strategiche.
La situazione energetica alle Isole Canarie
Eppure, mentre gran parte dell’Europa si prepara a fronteggiare un inverno segnato da prezzi del gas alle stelle e possibili difficoltà di approvvigionamento, la situazione alle Isole Canarie appare significativamente diversa.
Infatti, l’arcipelago spagnolo non utilizza gas naturale per le sue necessità energetiche.
La produzione di energia elettrica è basata prevalentemente su centrali a combustibile fossile (come il diesel) e su fonti rinnovabili in crescita, come l’eolico e il solare.
Inoltre, nelle abitazioni e nei servizi locali, il riscaldamento è pressoché assente grazie al clima mite durante tutto l’anno, riducendo ulteriormente la dipendenza da risorse energetiche importate.
Questa peculiarità fa sì che l’impatto della crisi del gas sull’arcipelago sia limitato, rispetto al resto dell’Europa.
Tuttavia, è importante considerare che eventuali aumenti dei prezzi del carburante potrebbero riflettersi indirettamente sui costi di trasporto e sui beni di consumo, un aspetto che comunque resta marginale rispetto alle difficoltà previste per il continente Europeo.
Rischi indiretti per le Canarie
Nonostante la loro relativa indipendenza dal gas naturale, le Canarie potrebbero risentire della crisi del gas in modo indiretto,anche avendo una bassa dipendenza dal gas naturale, perchè potrebbero risentire dell’aumento globale dei prezzi dell’energia, con possibili rincari sulle bollette causati dall’incremento dei costi di produzione basati su altre fonti come il petrolio.
Anche il turismo, pilastro economico delle Canarie, potrebbe risentire dell’aumento dei costi energetici e del carburante, riducendo la spesa dei turisti e rendendo le isole meno accessibili.
Infine se la Spagna continentale dovesse subire pesanti ripercussioni a causa della crisi del gas, ciò si rifletterebbe inevitabilmente anche sull’economia delle isole.
Quindi, mentre l’Europa centrale e meridionale affronta una delle ormai ripetute crisi energetiche degli ultimi anni, le Isole Canarie sembrano essere al riparo dalle turbolenze del mercato internazionale.
Di Italiano alle Canarie