Il 27 dicembre segna una data cruciale per l’avocado delle Canarie, con la pubblicazione sul Diario Oficial de la Unión Europea (DOUE) della richiesta di registrazione per l’ottenimento del marchio di qualità di Indicazione Geografica Protetta (IGP). Questo passo rappresenta una tappa fondamentale per il riconoscimento ufficiale di un prodotto emblematico dell’arcipelago, noto per la sua eccellenza qualitativa e il profondo legame con il territorio.
Che cosa è l’IGP?
IGP significa Indicazione Geografica Protetta. È un marchio di qualità dell’Unione Europea che identifica un prodotto agricolo o alimentare strettamente legato a una specifica area geografica. Per ottenere questo riconoscimento, almeno una delle fasi di produzione, trasformazione o elaborazione deve avvenire in quella regione.
Il marchio garantisce al consumatore l’origine e le caratteristiche uniche del prodotto, che derivano dal suo legame con l’ambiente geografico, comprese tradizioni e tecniche di produzione specifiche.
Un percorso verso la tutela e l’eccellenza
Con la pubblicazione ufficiale della richiesta, si apre ora una fase di opposizione di tre mesi, durante la quale produttori di paesi terzi o di Stati membri dell’Unione Europea, ad eccezione della Spagna, potranno presentare eventuali obiezioni.
Superata questa fase, il prestigioso marchio IGP potrebbe essere conferito definitivamente entro la metà del prossimo anno.
La certificazione rappresenterà un baluardo contro la concorrenza sleale, garantendo che solo gli avocado coltivati nelle Canarie, sotto rigorosi controlli qualitativi, possano essere venduti facendo riferimento al prestigioso arcipelago.
Un primato mondiale
L’avocado delle Canarie si candiderebbe così a diventare l’unico al mondo a ottenere questa certificazione europea, affiancandosi al Platano delle Canarie, che ha già raggiunto un simile riconoscimento.
Il marchio europeo rappresenterà il sigillo di qualità, che proteggerà e valorizzerà il prodotto, offrendo garanzie sia ai consumatori che ai mercati internazionali.
L’ascesa di una coltura iconica
L’avocado è profondamente radicato nella tradizione agricola canaria e negli ultimi dieci anni ha registrato una crescita straordinaria, con un incremento del 100% nella produzione e un ritmo medio annuo dell’8%.
Questo trend positivo è destinato a continuare, considerando che gli alberi di avocado iniziano a produrre a pieno regime solo quattro o cinque anni dopo la piantumazione.
L’IGP «Aguacate de Canarias» si applicherà alle varietà Hass, Fuerte, Orotava, Pinkerton, Reed e Carmen, destinate al consumo fresco.
Il disciplinare del marchio stabilisce criteri rigorosi che includono parametri fisico-chimici, morfologici e organolettici, come peso, forma, colore e consistenza, nonché pratiche precise per la coltivazione, la raccolta, il trasporto e il confezionamento.
Un prodotto unico legato al territorio
Il documento che accompagna la richiesta di registrazione sottolinea i legami tra l’avocado delle Canarie e il suo territorio d’origine. Le particolari condizioni climatiche e geografiche dell’arcipelago conferiscono al prodotto caratteristiche distintive, come una polpa cremosa e vellutata al tatto e al palato, di un colore che varia dal giallo al verde tenue, e un sapore delicato con note erbacee e di frutta secca.
Un fiore all’occhiello tra le eccellenze canarie
L’avocado si unisce a una lunga lista di prodotti canari già certificati, tra cui l’IGP Gofio Canario, Ronmiel Canario e Platano delle Canarie, oltre alle DOP (Denominazioni di Origine Protetta) che includono il Queso Palmero, Queso Majorero, Queso Flor de Guía, Papas Antiguas de Canarias, Miel de Tenerife e Cochinilla de Canarias.
Anche i vini canari, con denominazioni come La Palma, El Hierro, Gran Canaria e Lanzarote, sono parte di questo ricco patrimonio agroalimentare.
Di Italiano alle Canarie