Tratto da historia de iberia vieja
Forse non tutti sanno che le Canarie, oggi territorio spagnolo, furono in passato anche sotto il dominio del Portogallo. Un episodio breve ma significativo, che racconta di lotte di potere, influenze papali e ambizioni territoriali. Ecco come andarono le cose.
Quando le Canarie furono portoghesi
C’era un tempo in cui il destino delle Canarie si intrecciava con le ambizioni dei grandi regni cristiani.
Un tempo breve, solo 52 giorni, in cui queste isole furono legalmente portoghesi.
Era il 15 settembre 1436 quando Papa Eugenio IV firmò la bolla “Romanus Pontifex”, consegnando al Portogallo il diritto di conquista sulle Canarie. Ma la storia non si fermò lì.
Il 6 novembre dello stesso anno, una nuova bolla, la “Romani Pontifici”, ribaltò tutto, restituendo il diritto alla Castiglia.
In quei giorni turbolenti si consumava una lotta di potere e diplomazia che avrebbe definito il destino dell’arcipelago.
IL POTERE DEL PAPA
Nel Medioevo, la Chiesa non si limitava a questioni spirituali, ma esercitava una profonda influenza anche sulle conquiste e sulle decisioni politiche dei regni cristiani, spesso in ambiti dove non avrebbe dovuto intromettersi.
Anche oggi, in maniera più sottile, continua a esercitare la sua influenza su numerose questioni globali.
Il Papa aveva l’ultima parola su ciò che riguardava le terre degli infedeli, considerate senza personalità giuridica.
Solo il diritto divino le governava, e il Papa ne era l’arbitro assoluto.
Sebbene i re cristiani potessero intraprendere conquiste senza autorizzazione, era il Papa a risolvere le dispute.
Ma la curia pontificia, abituata a trattare con i musulmani, si trovava impreparata di fronte ai pagani.
La mancanza di precedenti giuridici lasciava spazio a influenze, pressioni e decisioni mutevoli.
LA POSIZIONE STRATEGICA DELLE CANARIE
Il contenzioso tra Portogallo e Castiglia affondava le sue radici nel 1344, quando il Papa aveva concesso le Canarie a Luis de la Cerda, pronipote di Alfonso X il Saggio.
La decisione si basava sulla cosiddetta Donazione di Costantino, che assegnava al Papa il dominio su tutte le isole dell’Occidente.
Il Portogallo, pur accettando inizialmente questa disposizione, non aveva mai rinunciato alle sue ambizioni sull’arcipelago.
La situazione si riaccese negli anni Trenta del XV secolo. Le Canarie, con la loro posizione strategica per il commercio verso Sud e le Indie, erano una risorsa troppo preziosa per essere ignorata.
Con il trattato di pace del 1423 ormai scaduto, le tensioni tra i due regni raggiunsero il culmine.
LE RIVENDICAZIONI DEI DUE REGNI
Il Portogallo basava le sue pretese su un principio semplice: ciò che è libero può essere occupato.
Gran Canaria e Tenerife, non ancora stabilmente sotto controllo castigliano, rappresentavano un bersaglio ideale. Inoltre, secondo la consuetudine, le terre non reclamate sarebbero dovute appartenere al principe cattolico più vicino: in questo caso, il Portogallo.
La causa religiosa era un altro argomento portoghese. Conquistare le isole significava evangelizzare i pagani e difendere la fede cattolica.
Per il Regno di Portogallo, questa missione era non solo legittima, ma necessaria.
Dall’altra parte, la Castiglia rivendicava un possesso storico e giuridico.
Secondo i giuristi castigliani, le Canarie appartenevano al loro regno per successione dai Visigoti.
Inoltre, la presenza castigliana su Lanzarote dal 1402 era una prova concreta del controllo sull’arcipelago.
Anche la vicinanza all’Africa, usata come argomento dai portoghesi, non poteva essere valida: quelle terre, prima di essere portoghesi, erano state visigote e quindi castigliane.
UNA SOLUZIONE TEMPORANEA
Nel 1434, Re Duarte di Portogallo inviò una spedizione verso le Canarie, ma le avverse condizioni del tempo portarono l’equipaggio a sbarcare su un’isola castigliana. Il vescovo locale, Ferdinando Calvetos, protestò presso il Papa, che proibì ulteriori incursioni portoghesi.
Duarte, però, non si arrese e si rivolse alla diplomazia.
Nel 1436, i rappresentanti portoghesi chiesero a Papa Eugenio IV di legittimare le loro spedizioni. Nonostante i dubbi sulla propria autorità, il Papa firmò la bolla “Romanus Pontifex”, autorizzando il Portogallo.
Tuttavia, le pressioni castigliane portarono rapidamente a una nuova decisione: la bolla “Romani Pontifici” dichiarò nulle le concessioni portoghesi, riaffermando i diritti della Castiglia.
L’EPILOGO
Questa altalena di decisioni non risolse la questione.
Fu solo con la morte di Duarte e l’ascesa di nuove priorità che il conflitto si attenuò.
Nel 1479, il Trattato di Alcáçovas sancì definitivamente la sovranità castigliana sulle Canarie, confermata poi dal Trattato di Tordesillas nel 1494.
Ormai, però, le Canarie avevano perso la loro importanza strategica per il Portogallo, concentrato sulle nuove scoperte a sud dell’Atlantico.
In quel breve momento della storia, le Canarie furono teatro di ambizioni, rivalità e decisioni che segnarono per sempre il destino dell’arcipelago, trasformandolo in una delle gemme più preziose della corona castigliana.
Di Italiano alle Canarie