La crisi morde: i salari sono bassi e non si arriva alla fine del mese. I canari si “attrezzano”.

Le cene della Vigilia e il pranzo di Natale si avvicinano rapidamente. A circa dieci giorni dalla notte magica, molti iniziano a pensare ai piatti da preparare, traendo ispirazione da ricette facili su TikTok per stupire gli invitati o affidandosi alle tradizioni di famiglia. Tuttavia, quest’anno, mettere in tavola una cena di Natale rappresenta una vera sfida economica.

Sebbene l’inflazione sia meno pressante rispetto all’anno scorso, i costi rimangono elevati, rendendo difficile rispettare il budget familiare. Il solomillo, ad esempio, domina tra i prodotti più costosi, insieme al capretto, spesso protagonista delle cene natalizie, mentre opzioni più economiche come la coscia di maiale rappresentano una soluzione alternativa.

Il tacchino, ampiamente richiesto, rimane un alimento ricercato, ma il pesce rappresenta un vero lusso: anche le opzioni più economiche possono risultare impegnative, mentre pesci come la sama o il salmone sono spesso fuori portata per molte famiglie. Per chi cerca alternative più accessibili, il polpo offre una possibilità, ma rimane comunque un compromesso tra qualità e costo.

Un capitolo a parte riguarda, i protagonisti assoluti delle festività. Gamberi, gamberoni e scampi non sono ancora esposti nei mercati, ma i commercianti prevedono che i prezzi saranno proibitivi, con molte famiglie costrette a rinunciare o a scegliere molluschi più economici come le vongole, sebbene anche queste mostrino un rallentamento nelle vendite.

Per accompagnare le portate principali, le papas arrugadas rimangono un’opzione tradizionale a costi stabili, mentre sorprende il calo del prezzo dell’ avocado, che diventa un alleato per chi vuole un tocco esotico senza gravare sul bilancio.

Quanto spenderanno i canari per la cena di Natale? Secondo uno studio di Aldi, il 63% delle famiglie prevede di spendere tra i 50 e i 200 euro, superando la media nazionale. Tuttavia, una porzione significativa (33%) cerca di mantenere la spesa tra i 50 e i 100 euro, evidenziando una forte attenzione ai costi. Nonostante questo, un 15% di famiglie supererà i 300 euro, dimostrando che il Natale resta un evento prioritario anche a costo di sacrifici.


La pressione dei prezzi è palpabile: il 73% dei canari ritiene che i prodotti natalizi incideranno maggiormente sul bilancio familiare rispetto all’anno scorso. Per contenere i costi, molti ricorrono a strategie come la ricerca di offerte (54%) e l’anticipo degli acquisti (30%). Il 62% dei consumatori, infatti, preferisce fare la spesa almeno una settimana prima delle festività, nella speranza di trovare prezzi più convenienti.

Di Italiano alle Canarie