L’inflazione, secondo il Sociobarometro di novembre, si conferma come la principale causa del deterioramento economico, che colpisce oltre il 62% degli intervistati.
Il 43% delle famiglie canarie dichiara di aver subito una diminuzione del proprio potere d’acquisto nell’ultimo anno, secondo quanto rivelato dal Sociobarometro delle Canarie (SbC-7), pubblicato a novembre 2024.
Questo rapporto, realizzato dalla vicepresidenza del Governo delle Canarie e dalla Fondazione UNED, sottolinea che l’inflazione, indicata dal 62,6% degli intervistati, rappresenta il principale fattore alla base di questo arretramento economico.
Una percezione divisa
Il 43,5% degli intervistati considera che la situazione economica delle Canarie sia “normale”, mentre il 27,8% la valuta come “buona” o “molto buona”. Tuttavia, un preoccupante 28,4% percepisce il quadro come “negativo” o “molto negativo”, evidenziando un equilibrio fragile tra ottimismo e preoccupazione.
A livello nazionale, i canari sono più critici: il 40,6% ritiene che l’economia spagnola si trovi in una situazione negativa. In questo contesto, la disoccupazione (37,5%) e l’immigrazione (26,1%) emergono come i problemi più urgenti a livello regionale, riflettendo le priorità immediate della popolazione.
Impatto sulle famiglie
Il rapporto rivela che il 43,1% delle famiglie ha visto diminuire il proprio potere d’acquisto nell’ultimo anno, con l’aumento dei prezzi (62,6%) come principale causa. Altri fattori, come la perdita del lavoro (13,1%) e l’aumento delle tasse (11,8%), hanno anch’essi un peso significativo.
Solo il 43,1% degli intervistati si dichiara “molto” o “abbastanza soddisfatto” del proprio livello di vita attuale, mentre il 28,1% esprime insoddisfazione. Guardando al futuro, il 40,8% confida in un miglioramento della propria situazione nei prossimi cinque anni, ma un preoccupante 26,4% teme un peggioramento.
Sfide persistenti
Il Sociobarometro sottolinea che il 55,6% dei canari sente che la propria classe sociale sia cambiata rispetto a quella dei propri genitori, con il 61,5% che assicura che il cambiamento sia in meglio. Tuttavia, le percezioni di disuguaglianza persistono: il 55,6% considera che le Canarie ricevano un trattamento economico peggiore rispetto ad altre comunità autonome.
Il rapporto mette in evidenza anche l’insoddisfazione per i servizi sociali. Sebbene il 57,7% si dichiari soddisfatto del funzionamento dei propri comuni, questa percentuale scende al 44,4% per il Governo delle Canarie e al 24,9% per il Governo centrale.
La percezione di inefficacia nella lotta contro la povertà e la mancanza di investimenti nei servizi di base sono preoccupazioni ricorrenti.
Un futuro incerto
La maggior parte dei canari ritiene che i giovani affronteranno un panorama più difficile rispetto ai loro genitori. Solo il 32,4% crede che avranno una vita migliore, mentre il 35,6% prevede un peggioramento, mettendo in evidenza le difficoltà economiche e sociali che la generazione attuale deve affrontare.
Il Sociobarometro 2024 dipinge un quadro complesso per le Canarie, dove le sfide economiche, le disuguaglianze e le preoccupazioni per il futuro convivono con la resilienza e il desiderio di cambiamento.
Il quadro delineato, evidenzia una serie di negatività persistenti che minano il benessere e la stabilità sociale delle Canarie.
L’inflazione, principale causa della perdita di potere d’acquisto per il 43% delle famiglie, si combina con altre criticità, come la disoccupazione, la pressione fiscale e l’insoddisfazione per i servizi pubblici.
Un dato contrastante
Il 43,1% degli intervistati che si dichiara “molto” o “abbastanza soddisfatto” del proprio livello di vita, potrebbe appartenere principalmente alle fasce sociali medio-alte o a una parte delle fasce medie.
Potrebbero essere anche persone o famiglie che vivono in località con un costo della vita relativamente basso rispetto alle loro entrate, permettendo loro di mantenere un buon livello di soddisfazione.
Abitudini e percezione personale
Anche le abitutidini e stile di vita giocano un fattore importante, infatti individui che, pur non appartenendo alle fasce più alte, adottano uno stile di vita frugale o hanno aspettative basse o moderate, puó contribuire a questa percentuale.
Tuttavia, è probabile (ma non è specificato) che questo gruppo includa anche fasce di persone a basso reddito o quelle maggiormente colpite dall’inflazione e dalla precarietà lavorativa.
Di Italiano alle Canarie