Il Sindacato dei dipendenti medici delle Canarie ritiene che il trattamento ricevuto dal Servizio sanitario delle Canarie sia “discriminatorio”…
Il comitato di sciopero del SEMCA (Sindicato de Empleados Médicos de Canarias) ha ribadito la convocazione del 2 dicembre come primo giorno di sciopero a tempo indeterminato perché mancano ancora 51 posti vacanti per i processi di stabilizzazione – la legge 20/2021 del 28 dicembre impone di offrire tutti i posti vacanti – e per il “trattamento discriminatorio” del Servizio Sanitario delle Canarie (SCS) con l’applicazione di “tabelle più sfavorevoli” rispetto a quelle approvate dal Governo delle Canarie per la stabilizzazione dei dipendenti pubblici temporanei dell’Amministrazione Generale.
Il sindacato sottolinea in un comunicato che la Mesa Sectorial de Sanidad (MSS) del 24 novembre ha firmato un accordo secondo cui il bando per la Sanità ha le stesse caratteristiche dell’Amministrazione Generale, ma in realtà non è così visto che la percentuale di tempo lavorato è del 70% – per l’80% nell’Amministrazione e la differenza di punteggio tra candidato interno ed esterno è di due a uno – per tre a uno nell’Amministrazione – mentre in altri meriti la SCS aggiunge il 30% per il 20% dell’Amministrazione.
Inoltre, per la prova concorsuale, la Confluenza ha chiesto un bonus di pari potenza per le voci corrispondenti della fase concorsuale e difende anche il fatto che l’esame consiste in un test a scelta multipla che non sarà eliminatorio e le cui risposte sbagliate o in bianco non saranno penalizzate.
Inoltre, così come il Governo delle Canarie ha approvato per l’Amministrazione Generale della Comunità Autonoma, è necessario pubblicare con sufficiente anticipo un elenco di domande con le rispettive risposte per ogni specialità della FEA, sulla base del quale la Commissione di qualificazione elaborerà il questionario d’esame per ogni specialità.
Trattamento discriminatorio intollerabile
Pertanto, il SEMCA precisa che le condizioni proposte dall’Ufficio settoriale della sanità nei confronti dell’Amministrazione costituiscono una “flagrante lamentela comparativa e un intollerabile trattamento discriminatorio”.
Secondo loro, “questa proposta del Ministero regionale ci danneggia e deve essere corretta, se si può fare in altri dipartimenti della stessa comunità autonoma, si può fare anche nella Sanità, senza dubbio, non ci permetteremo di essere dipendenti pubblici di seconda classe”.
Il sindacato si rammarica inoltre che la direttrice del SCS, Elisabeth Hernández, non abbia risposto alla lettera inviatale per chiedere un incontro e informarla della mancanza di 51 posti.
“Se la direttrice della SCS non è nemmeno in grado di rispondere a una lettera del comitato di sciopero indirizzata nei termini più costruttivi per instaurare un dialogo, dobbiamo capire che non ha alcun interesse a evitare l’inizio di uno sciopero che avrà ripercussioni sull’assistenza ai pazienti delle Canarie a partire dal 2 dicembre”, afferma la dottoressa.
La Redazione LGC