di Magda Altman
Incendi sull’arcipelago canario: si è parlato tanto di ettari andati in fumo, di danni ambientali significativi e di una prevenzione che deve essere ormai d’obbligo.
Ma quegli incendi non si sono portati via solo il patrimonio naturalistico canario, hanno causato la morte di molte persone, alcune delle quali intervenute per tentare di spegnere le fiamme.
Secondo un’indagine svolta dal Ministero degli Interni e che riguarda gli incendi avvenuti su territorio nazionale, dal 1995 un totale di 132 persone sono morte.
La prima vittima del 2016 è stato un agente della forestale appartenente all’Unidad de Medio Ambiente canario del Cabildo di La Palma, morto nel tentativo di spegnere l’incendio divampato dopo che un giovane tedesco ha dato fuoco a della banale carta igienica e che ha provocato, oltre al decesso del forestale, una perdita del 7% della superficie boschiva dell’isola.
Negli ultimi 21 anni la più grave tragedia si è verificata in Spagna, quando 11 pompieri, intervenuti per spegnere un incendio causato da un barbecue nella città di Riba de Saelices (Guadalajara), sono morti tra le fiamme.
Una gravissima tragedia che ha comportato, oltre alla devastazione di più di 4.500 ettari di vegetazione, la perdita consistente di vite umane.
Sempre in quell’anno, il 2005, altre 8 persone morirono in incendi boschivi portando il totale delle perdite umane a 19, il più alto tasso di incidenti mortali registrato fino ad oggi.
Nel 2014 i morti per incendi furono 4 mentre nel 2013 fu uno, ma tra il 2012 e il 2011 a perdere la vita furono un totale di 10 persone.
Andando a ritroso nel tempo l’indagine del Ministero rivela 11 morti nel 2009, 1 morto nel 2008 e 1 nel 2007 e di nuovo 11 vittime per l’anno 2003.
Cifre inaccettabili, soprattutto in anni in cui il problema degli incendi è divenuto tematica diffusa e oggetto di numerose campagne di sensibilizzazione.
Perché a morire non sono solo le piante e la vegetazione, spesso sono coloro che cercano di spegnere quegli incendi frutto di leggerezza e irresponsabilità.