di Bina Bianchini
È dal 1997 che il Cabildo di Tenerife valuta gli studi di fattibilità di una rete ferroviaria che colleghi Santa Cruz de Tenerife a Adeje, un treno che potrà trasportare 64.000 passeggeri al giorno, con una frequenza di 15 minuti e che correrà per un 62% in superficie, per un 28% attraverserà 31 gallerie e per un 10% utilizzerà 33 viadotti.
In totale 80 km di percorso, 7 fermate per un totale di corsa di 42 minuti circa.
Un treno fortemente voluto dalle autorità e alcuni partiti in carica al governo ma poco desiderato dalla maggioranza dei cittadini che non lo considera una priorità, visto il costo elevato per la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie, laddove esisterebbero interventi molto più urgenti di cui occuparsi.
I contrari al treno si sarebbero indignati di fronte all’investimento di 3000 milioni di euro in un’infrastruttura che, nella migliore delle ipotesi, verrebbe utilizzata dal 15% della totalità di persone che si spostano giornalmente sull’isola.
Tenerife è una delle regioni europee con il più elevato numero di infrastrutture di trasporto pubblico e dispone di 570 metri lineare di strada ogni km quadrato e quella cifra esorbitante potrebbe essere destinata all’implementazione degli ospedali del nord e del sud oltre che per interventi di miglioria di strade ormai in condizioni disastrate.
Mancherebbe infine, secondo i cittadini, uno studio indipendente sulla fattibilità del Tren del Sur, che possa confermare o smentire non solo i costi eccessivi ma anche la necessità di una tale operazione.
La realizzazione della rete ferroviaria, si sottolinea, sconvolgerebbe inevitabilmente porzioni di ambiente prezioso, come una delle pendici del Palmetum e la passeggiata intorno al Parque Maritimo, la cui realizzazione è ferma a causa della sua incompatibilità con il tracciato della linea ferroviaria che si vuole realizzata.
Il Consiglio del Governo avrebbe già approvato una relazione della sezione della Politica Territoriale che modificherebbe il piano speciale per il Parque Maritimo, approvazione che non ha mancato di suscitare polemiche per la velocità con cui è stata attuata senza tenere conto delle sostanziali modifiche ambientali che comporterebbe.
Non a caso il piano territoriale della nuova ferrovia ha già ricevuto 36 denunce formali non appena reso pubblico dalle autorità.
I fautori del progetto invece ritengono che un treno che possa raggiungere diverse zone di un territorio naturalmente frammentato come Tenerife, risolverebbe non solo i problemi di mobilità della cittadinanza rendendola fruibile a tutti, ma rappresenterebbe una moderna soluzione per il trasporto di telecomunicazione, energia, acqua dissalata tra Santa Cruz e il sud dell’isola.
E alla luce di queste motivazioni, il Cabildo ha approvato alla fine di luglio il piano di gestione del territorio dove il treno dovrà passare, definendo il corridoio di infrastrutture necessario e approvando quindi le modifiche del piano del Parque Maritimo.
Un treno voluto a tutti i costi, desiderio di pochi, che mangerà un tratto di scogliera e di lungomare di Tenerife.