Foto da elgranzoo.es
Foto da elgranzoo.es

Alla scoperta della fauna endemica delle Canarie

di Cristiano Collina

Le isole Canarie, grazie alle varietà climatiche e paesaggistiche che le sono proprie, ospitano una notevole quantità di specie faunistiche endemiche, alcune delle quali minacciate da significativi cambiamenti delle condizioni naturali dell’habitat come urbanizzazione e introduzione di specie “aliene” di flora e fauna.

Nell’arcipelago al momento attuale sono presenti ben 12.700 specie di animali terrestri e 4.500 di animali marini, di cui ben 3.500 endemici delle isole.

Tra i mammiferi endemici si trovano il Plecotus teneriffae o orecchione di Tenerife, un pipistrello di piccole dimensioni che si rifugia nei canali vulcanici e nei boschi tra i 100 e i 2.300 metri di altitudine.

Principalmente insettivoro, al momento attuale, a causa del peggioramento del proprio habitat, è considerato specie in pericolo di estinzione.


Il Crocidura canariensis o toporagno è un altro mammifero endemico delle Canarie ancora presente sull’isola.

Appartenente alla famiglia dei Soricidae, il toporagno vive preferibilmente in ambienti semidesertici o lavici.

Difficile da individuare a causa del carattere schivo, si trova per lo più a Fuerteventura e Lanzarote.

A causa dell’eccessivo incremento della presenza di gatti, suoi naturali predatori, il toporagno risulta in pericolo di estinzione.

Riguardo ai rettili il discorso si fa più ampio.

Alle Canarie vi sono 16 specie endemiche appartenenti alle tre famiglie dei gechi, degli scincidi e delle lucertole giganti.

Tra i gechi è molto diffusa la tarantola (Tarentola angustimentalis), insettivora e preda di gatti e rapaci.

Vive in zone rocciose, sui muri delle case, in campi coltivati e per ora non esiste minaccia alla sua esistenza.

La Chalcides sexlineatus, o lucertola di Gran Canaria, appartiene agli Scincidae, non è minacciata e il suo habitat naturale è piuttosto variegato, ovvero foreste temperate, aree rocciose e sabbiose e piantagioni.

Della stessa famiglia ma diffusa a Lanzarote e Fuerteventura è la Chalcides simonyi; questa lucertola vive sotto pietre, in boschi e aree vulcaniche ed è minacciata in quanto preda ideale del toporagno.

Le lucertole giganti meritano invece un discorso a parte poiché attualmente molte di esse si sono estinte e alcune sono in grave pericolo di estinzione.

La più numerosa è quella di Gran Canaria, la Gallotia stehlini.

A Tenerife la Gallotia intermedia una volta presente abbondantemente su tutta l’isola, oggi si è ridotta e ritirata nella zona nord occidentale.

Ma è la Gallotia bravoana di La Gomera che è stata inclusa in un progetto di riproduzione in cattività per frenarne la scomparsa.

Quella di La Gomera è la lucertola gigante simbolo dell’isola; un rigoroso protocollo di recupero ha ottenuto congrui finanziamenti dal programma europeo Life che ha consentito, a partire dal 2010, la rimessa in libertà dei primi esemplari nati in cattività.

Secondo studi documentati, la lucertola gigante circa 8 secoli fa non solo era più diffusa ma era anche molto più grande delle specie attuali.

E colui che ne ha quasi determinato l’estinzione, l’uomo, ora sta tentando di garantirne la sopravvivenza.

La specie animale con la più alta percentuale di endemismo è quella dei molluschi: ben 250 specie di lumache di acqua dolce e salata vivono alle Canarie, delle quali l’80% è endemico.

Tra gli uccelli 6 specie e 36 sottospecie sono endemiche, tra i quali si ricordano il regolo di Tenerife (Regulus teneriffae), il fringuello azzurro (Fringilla teydea) e il canarino (Serinus canaria).

Contrariamente a quanto si pensi, è l’arcipelago ad aver dato il nome a questo tipo di uccello e non il contrario; Canarie, secondo la maggior parte degli studiosi, deriva da “canis” – cane, per la grande quantità di cani presenti sull’isola fin dai primi anni 50 d.C.

Infine una notizia per tutti: le cucarachas (scarafaggi) presenti sulle isole non sono, ahimè, in pericolo di estinzione!