Alle origini dei nomi delle isole dell’arcipelago canario:
perché si chiamano così?
di Franca Melzi
L’arcipelago canario deve il suo nome, secondo le ipotesi più accreditate, ai cani.
Dal latino “canis”, cane, il nome venne attribuito da Plinio il Vecchio in riferimento alla grande quantità di cani presenti sulle isole, meta di spedizioni da parte dell’impero romano.
L’attuale cane canario, il Dogo Canario, patrimonio culturale dell’arcipelago, deriva dai primi cani presenti sulle isole che subirono incroci con altre razze come il Majorero introdotto nel 1400 dai conquistadores e con il Bull Terrier portato dagli inglesi nel XVIII secolo per dare il via ai combattimenti con i cani.
Il Dogo Canario stava per scomparire negli anni ’40 quando vennero vietati i combattimenti ma, grazie ad alcuni allevatori di Tenerife, negli anni ’60 e ’70 la razza venne ripristinata.
Altre ipotesi suggeriscono che il nome Canaria derivi dalla canna amara che cresce spontaneamente sulle isole e il cui latte è velenoso.
I nomi delle isole che compongono l’arcipelago affondano le proprie origini nell’antichità e non sempre ne è nota l’esatta etimologia.
Tenerife, ad esempio, pare derivi dallo spagnolo Isla del Infierno, a causa delle frequenti eruzioni del Teide.
Alcuni sostengono che potrebbe avere avuto origine dal nome dell’ultimo governatore dell’isola prima della conquista spagnola, Mence Guanche Tinerfe.
Studiosi del 700 scomposero invece la parola in Tener ovvero montagna e Ife ovvero bianca, appellativo dato al Teide.
La storia del nome di Fuerteventura è altrettanto discordante.
C’è chi sostiene che derivi dall’esclamazione “quelle forte aventure” pronunciata dal conquistatore francese Jean de Béthencourt nel 1404 e chi invece che provenga più semplicemente da “vento forte” a causa dei venti che sferzano l’isola.
Fuerteventura anticamente è stata chiamata Planaria per la conformazione del suo suolo e Herbaria, nome berbero che indica “muro” e riferito al fatto che i primi conquistadores trovarono l’isola divisa in due regni da La Pared, una parete in sassi oggi andata purtroppo perduta.
Gran Canaria, anticamente Tamarán per i Guanches (terra di valorosi), venne chiamata così dai conquistadores in riferimento alla presenza dei cani.
Lanzarotto Malocello, navigatore spezzino che nel 1312 approdò su un’isola dimenticata dalla civiltà, diede il nome a Lanzarote.
Lontano da obiettivi di colonizzazione, Malocello visse a Lanzarote insieme alla popolazione aborigena per 20 anni, fino a quando non venne cacciato dagli stessi guanches durante un’insurrezione.
Un evento decisamente curioso considerando che Lanzarotto fu l’unico europeo che venne in pace e senza velleità di conquista o sottomissione.
Anticamente Lanzarote era chiamata Titeroigatras, parola guanche mai tradotta.
La Palma, o Benahoave (la mia terra in lingua aborigena) rende onore con il proprio nome alle piantagioni di banane presenti sull’isola.
La Gomera, il cui attuale nome appare a partire del XIII secolo, presenta 3 ipotesi: la prima vuole che il nome derivi dalla parola Ghomerah, una tribù berbera che occupò l’isola, la seconda da “goma” ovvero gomma a causa della produzione di un mastice da cui si ricava la gomma e infine da Gómez, uno spagnolo che utilizzò il proprio nome per l’isola.
El Hierro nasce dalla combinazione della parola ferro e ecerós (forte) utilizzata a partire dal XIV secolo.