Maggiori controlli sul whale watching alle Canarie
di Ilaria Vitali
L’esperienza del whale watching (avvistamento e osservazione dei cetacei, in particolare delle balene) è indubbiamente tra le più entusiasmanti.
Si esce in barca con la speranza di vedere uscire dall’acqua all’orizzonte l’inconfondibile spruzzo che precede la danza armoniosa delle balene e spesso, durante la traversata, si incontrano branchi di delfini e alcune solitarie tartarughe.
Ma la quantità di attività illegali e irrispettose che gravitano attorno al whale watching minaccia seriamente la popolazione dei cetacei che vivono, in questo caso, nelle acque dell’Arcipelago Canario, tanto che il Governo Nazionale, quello Regionale e il Cabildo di Tenerife hanno deciso di intensificare i controlli e inasprire le pene.
Garantire la protezione e la conservazione della biodiversità marina canaria è un dovere imprescindibile.
Le imbarcazioni impegnate nell’attività di whale watching dovranno rispettare precise norme ambientali e di comportamento, così come a bordo dovrà essere garantita la presenza di una guida specializzata con formazione ambientale specifica per i mammiferi marini.
La sicurezza delle imbarcazioni è un altro punto su cui le nuove normative punteranno, sia per salvaguardare gli occupanti che per evitare pericolose emissioni di inquinanti nell’ambiente marino.
Nei prossimi mesi verrà eseguito un attento lavoro in materia di regolamentazione dell’utilizzo delle moto d’acqua, spesso motivo di disturbo per i cetacei e di pericolo per le tartarughe (e non solo) a causa di comportamenti del tutto sconsiderati.
La mancanza di controlli, un’altra lacuna da colmare, all’interno delle attività che riguardano il mare ha ormai i giorni contati; le autorità hanno infatti garantito un severo giro di vite nei confronti di tutto il circuito che gravita attorno alle attività acquatiche, dall’utilizzo delle imbarcazioni al whale watching.
E a tal proposito, oltre agli attori dei vari dipartimenti delle autorità e del turismo, sono stati invitati al tavolo di lavoro anche alcuni esponenti del Dipartimento della Biodiversità Marina delle Canarie.
(Photo courtesy la-palma24)