immagine tratta da navarricon.comL’incredibile Parque de los Desvelados

di Ugo Marchiotto

Il Parque de los Desvelados è uno di quei luoghi inquietanti e magici insieme che difficilmente può essere dimenticato e la cui storia merita di essere conosciuta.

A Estella, nella comunità autonoma di Navarra a nord della Spagna, esiste un parco dove enormi teschi immersi nella natura accolgono i visitatori lasciandoli a bocca aperta.

Teschi con le grandi orbite rivolte al cielo, alcuni con le braccia alzate, le bocche spalancate, inseriti tra rocce e piante, fanno del Parque de los Desvelados un luogo insolito dove il tema della morte aleggia prepotente insieme alla natura aspra della zona.

Artefice di questo bizzarro museo en plein air monotematico è Luis García Vidal che impiegò ben 38 anni per realizzare la sua massima opera, dal 1971 al 2009, anno della sua scomparsa.


Luis García Vidal, nato a Melilla, si trasferì a Madrid rapito dal richiamo dell’arte e della scultura per poi stabilirsi a Parigi dove condusse una vita da vero bohémien ma soprattutto dove conobbe la moglie, una ragazza di Estella.

E proprio a Estella decise di intraprendere la faraonica costruzione di un parco dove dare la massima espressione ad un argomento per i tempi tabù, quello della morte.

Insieme ai giganteschi teschi realizzati con pali di una pianta nativa di Estella, la Zumaque, tenuti insieme da fitte reti e ricoperti da calce, Vidal inserì altri inquietanti elementi per dare voce a quella che era a tutti gli effetti un’autentica ossessione.

Nel corso degli anni introdusse nel Parque de los Desvelados diverse auto accidentate accompagnate da cartelli con messaggi del tipo: “a la muerte le gustas los coches” (alla morte piacciono le auto) oppure “non solo l’alcol è causa di incidenti stradali; anche quando si guida con la mano sinistra e con la destra si toccano le cosce all’amica seduta a fianco”.

Il Parque de los Desvelados, il parco degli svelati, deve il suo nome al concetto che accompagnò Vidal per tutta la vita ovvero che la vita porta inevitabilmente alla morte e pertanto la realtà doveva essere svelata.

Siamo tutti teschi – ammetteva – nessuna paura. Spesso si sale in macchina senza sapere se si farà ritorno a casa”.

La quantità di ostacoli che Vidal incontrò durante la lunga realizzazione del Parque de los Desvelados fu indicibile.

L’Ayuntamiento di Estella non gradiva particolarmente la messa in scena di un tema considerato scabroso che la comunità stessa riteneva irriverente e sfacciato.

Vidal impiegò 5 anni per costruire le sculture e 3 decenni per comporre il parco; dovette riparare diverse volte i teschi danneggiati dai bambini di Estella e dai ragazzi che vi passavano sopra con le moto per distruggerli.

E il tutto con il silenzio dell’Ayuntamiento che mai intervenne a difesa di Vidal.

All’ingresso del parco si trova un enorme teschio eretto dall’artista in memoria del fratello morto di cancro e al cui interno l’artista desiderava essere sepolto.

Ma Vidal, dopo essere scomparso misteriosamente per 3 mesi, venne ritrovato in avanzato stato di decomposizione nel fiume Ega, a Estella e la sua sepoltura al parco venne negata.

E oggi la sua creazione, ancora poco pubblicizzata e conosciuta, rimane a ricordare che la morte, anche se non se ne parla, riguarda tutta l’umanità.

(Photo courtesy of navarricon)